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venerdì 27 gennaio 2012

ANCHE BOLOGNETTA NE RISENTIRA'

Distretto turistico, Santoro si dimette
A rischio il futuro del “Costa Normanna”

Il distretto turistico Costa Normanna tramonta prima ancora di nascere. A sorpresa, ieri, sono arrivate le dimissioni del presidente, Stefano Santoro, assessore al Turismo del comune di Palermo, che mettono seriamente a rischio il futuro di un ente che è stato formalmente costituito davanti al notaio ma che non ha ancora mosso i primi passi.

“Ho presentato le dimissioni con grande dispiacere – ha detto Santoro – considerato il lavoro propedeutico svolto e del voto unanime per la costituzione del consorzio espresso 10 giorni fa dal consiglio comunale. C’è stata un’opera di boicottaggio perpetrata da numerosi sindaci dell’area est della provincia di Palermo, i quali, nonostante avessero avuto mandato dai rispettivi consigli comunali di aderire al distretto, non si sono presentati dinanzi al notaio incaricato di costituire il distretto, accampando scuse puerili che mal celano squallide operazioni dirette a governare il consorzio”.
Un atto di accusa neanche troppo velato, che la dice tutta sulle tensioni che hanno accompagnato la formazione del Distretto, e che avevano portato molti sindaci a disertare l’appuntamento col notaio, facendo scendere a otto i comuni aderenti contro i 29 iniziali. “A ciò si aggiunga – continua Santoro – il comportamento della Regione e dell’assessore Tranchida che a forza di concedere proroghe ha fomentato l’ammutinamento e il naufragio provocato del distretto, continuando a sostenere, finanziandoli, i comuni della Sicilia orientale danneggiando Palermo e tutti gli operatori e imprenditori turistici del capoluogo”.
Secondo alcune voci, infatti, alcuni primi cittadini vicini a Micciché avrebbero “flirtato” con Tranchida e Fli per far saltare l’accordo e la poltrona dell’esponente del Pdl, i cui rapporti con l’assessore hanno ormai raggiunto i minimi storici. La legge prevede che per formare il distretto servano almeno 12 comuni, ma anche in caso di raggiungimento le tensioni fra Santoro e Tranchida avrebbero reso ingestibile la situazione. Palermo rischia così di perdere circa 27 milioni di euro di finanziamenti nazionali e regionali, con buona pace del turismo e dei privati.
 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hanno appena costituito i DISTRETTI TURISTICI, e noi siamo quello della “Costa Normanna”, dove convoglieranno gli ultimi fondi europei per rilanciare il turismo in Sicilia.
Tanto per cominciare la legge è del 2005, e con 7 anni di ritardo hanno appena gettato le basi, ma diciamo meglio trovato il terreno dove costruire. Sono partiti bene!
Invece di fare tre bandi all’anno in modo da avere tempo sufficiente per studiarseli e per poter presentare i progetti, hanno già costruito le scatole dove spartire e lottizzare i finanziamenti, facendoli passare per le amministrazioni locali per creare clientelismo. Politici, trovate altre soluzioni dirette ed immediate se non vorrete creare altri carrozzoni qual’è stato il COINRES. I soldi devono arrivare direttamente a chi presenta i progetti e non disperdersi nei meandri e nelle voragini della politica, ne siamo stufi!
Il turismo in Sicilia dovrebbe rappresentare il motore trainante di tutta l’economia: agenzie di viaggio, guide turistiche, alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici, agriturismi, ristorazione, prodotti tipici locali e quelli legati all’agricoltura ad iniziare dalla materia prima quale il frumento e tutti i sui derivati, monumenti, musei, attrazioni, sport quali parapendio, arrampicata sportiva, canottaggio, vela, golf, e tanti altri nuovi sport che inseriti nei nostri mari, nelle nostre colline e nel nostro paesaggio, rappresenterebbero il miglior veicolo pubblicitario, la materia prima che tutto il mondo ci invidia.
Fino a quando non sarà chiaro che la politica sprecona ed incapace non deve avere più il sopravvento, e che gli incapaci che hanno e che sprecano risorse pubbliche devono andarsene a casa, non si risolleverà mai nessuna economia.

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